L’Africa, con i suoi misteri e il suo fascino, è un continente da percorrere in lungo e in largo. Anche nella parte meridionale ci sono Paesi forse meno frequentati ma ugualmente attraenti, soprattutto per chi intende trascorrere una vacanza all’insegna della scoperta e della curiosità. Uno dei luoghi da tenere in considerazione in quest’esplorazione è senz’altro il Botswana.
È una repubblica (indipendente dal Regno Unito da appena un cinquantennio) dalle dimensioni consistenti, ma con i suoi due milioni di abitanti non si può dire che sia affollata; anche perché condivide con la Namibia e il Sudafrica una vasta zona desertica, quella del Kalahari, che prende addirittura il 70% del territorio nazionale. La sua caratteristica principale è quella di non affacciarsi sul mare. D’altro canto, parliamo di una superficie che si trova a un chilometro sul livello del mare, un vero e proprio altopiano. Per le comunicazioni, non preoccupatevi: l’inglese è la lingua ufficiale.
Qualche altro dato importante da conoscere
La capitale, sede pure di un accattivante Museo Nazionale, è Gaborone. Trovandosi sul Tropico del Capricorno, le stagioni – che comunque registrano variazioni di temperatura non sconvolgenti – sono rovesciate: a luglio c’è fresco e a gennaio caldo; però si nota una certa differenza di clima tra il giorno e la notte. La popolazione è formata in prevalenza da bantu, discendenti di antichi coloni provenienti da nord; è rimasta una percentuale minima di boscimani e ottentotti (detentori ancor oggi di metodi unici per la lavorazione del legno e dei vasellami), che originariamente occupavano queste terre.
Una terra intrisa di storia
C’è molta storia in Botswana. Anzi, preistoria: a Tsodilo, vicino al confine con la Namibia, ci sono parecchi suggestivi esempi di arte rupestre. Testimonianze di vita primitiva concentrate in un’area relativamente contenuta (sebbene desertica), risalenti a decine di migliaia di anni fa costituiscono per chiunque visiti lo stato – anche chi non si appassiona al passato – un’innegabile attrattiva. Inoltre, la gente del luogo lavora con perizia cesti, tappeti e gioielli. Si mangiano cibi fortemente connotati dalla tradizione locale, come il seswaa, composto di carne tritata.
Alcuni consigli sulla sicurezza
Per entrare in Botswana bisogna essere provvisti di passaporto valido per almeno sei mesi ancora e non è richiesto visto turistico. Dato che, oltre all’AIDS, nelle zone non urbane è piuttosto diffusa la malaria, meglio cautelarsi dalle zanzare. Fortemente consigliata un’assicurazione sanitaria, mentre è d’obbligo il vaccino contro la febbre gialla (da 1 anno in su) non solo se si vive in un Paese a rischio, ma anche se vi si è transitati per più di mezza giornata. Per quel che concerne la circolazione nelle strade cittadine, occhio alla microcriminalità notturna e dei quartieri malfamati! Anche nel deserto non è il caso di avventurarsi da soli (o con guide improvvisate e mezzi inadeguati), ed è opportuno avere un telefono satellitare. Evitare di bagnarsi negli stagni, non salubri e “occupati” da animali… poco socievoli.
Splendori africani, “fette” di storia introvabili altrove: in Botswana si va ad arricchire il proprio bagaglio culturale, con le giuste precauzioni e sicurezze come ERV Assistenza e spese mediche, la polizza che si prende cura della vostra salute anche in vacanza.